Reached. L'arrivo by Ally Condie

Reached. L'arrivo by Ally Condie

autore:Ally Condie [Condie, Ally]
La lingua: ita
Format: epub


Ventitré

Cassia

Avremmo dovuto incontrarci mesi fa in una buia notte d'inizio primavera, vicino al lago, dove saremmo potuti essere soli.

Il viso di Ky è contratto per la fatica e io sento odore di salvia, sabbia, erba e del mondo là fuori. Conosco quello sguardo di pietra, la fermezza della mascella. La sua pelle è ruvida. Gli occhi profondi.

Iniziamo con la sua mano intorno alla mia, vi disegna delle forme.

Nel suo sguardo vedo così tanto amore e desiderio che mi attraversa come l'acuta nota affilata di un uccello nel canyon, un'eco che mi risuona in tutto il corpo. Mi sento vista e conosciuta, se non ancora toccata.

Il momento echeggia tra di noi e tutto si rimette in moto.

«No», esclama Ky, tornando verso la scala. «Dimenticavo. Non posso stare quaggiù con te».

È troppo tardi. Il Pilota ha chiuso il portellone sopra di noi. Ky batte sulla porta mentre i motori si accendono e la voce del Pilota arriva dall'altoparlante. «Preparatevi al decollo», dice. Afferro una delle cinture che pendono dal soffitto. Xander fa lo stesso. Ky continua a battere alla porta della stiva.

«Non posso restare. C'è una malattia lì fuori, peggio della Piaga, e sono stato esposto», dice. Ha lo sguardo sconvolto.

«Va tutto bene», gli dice Xander, ma Ky non riesce a udirlo sopra il fragore dei motori e il battere delle sue mani.

«Ky», dico, più forte che posso, tra i colpi dei pugni sul metallo. «Va. Tutto. Bene. Non. Posso. Ammalarmi».

A quel punto si gira.

«Nemmeno Xander può».

«Come lo sapete?», chiede.

«Abbiamo entrambi la macchia».

«Che macchia?».

Xander si gira e si tira giù il colletto così che Ky possa vedere. «Se hai una di queste, significa che non puoi prendere la Piaga mutata».

«Ce l'ho anch'io», continuo, «Xander ha controllato mentre venivamo qui».

«Sto lavorando alla mutazione da settimane», interviene Xander.

«E io?», chiede Ky. Si gira, e con un solo veloce movimento si alza la maglietta fino alla testa. Lì, nella fioca luce dell'aeronave, riesco a vedere le superfici e i muscoli della sua schiena, levigata e scura.

Nient'altro.

Sento un nodo in gola. «Ky».

«Non ce l'hai», afferma Xander, in tono brusco ma comprensivo. «Dovresti stare lontano da noi, nel caso che l'esposizione non ti abbia infettato. Potremmo ancora essere portatori».

Ky annuisce e si tira giù la maglietta. Quando si gira vedo preoccupazione e sollievo nei suoi occhi. Non si aspettava di essere immune; ma non è mai stato fortunato. Però è felice che io lo sia. Gli occhi mi bruciano di lacrime di frustrazione. Perché deve essere sempre così per Ky? Come riesce a sopportarlo?

Continua a muoversi.

La voce del Pilota arriva dall'altoparlante nel muro. «Il volo non durerà molto».

«Dove stiamo andando?», chiede Ky.

Il Pilota non risponde.

«Verso le montagne», dico io, facendo eco a Xander. «Per aiutare il Pilota a trovare una cura».

«Questo è quello che vi ha detto Indie», ribatte Ky mentre io e Xander annuiamo. Ky ci guarda accigliato, come a voler dire: Ma cos'ha davvero in mente il Pilota?

«C'è qualcosa per Cassia nella stiva», dice il Pilota. «In una cassa sul fondo».

Xander la trova per primo e la spinge verso di me.



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